dalla Gazzetta di Parma del 13/01/1982

LETTERA APERTA DEL CONSIGLIO
E' tempo che si realizzi il bocciodromo coperto

L'Associazione bocciofila Salsese, a firma dei componenti il consiglio d'amministrazione, ci invia la seguente lettera aperta:
"Nel lontano 1951 veniva costituita l'Associazione bocciofila Salsese che vedeva i nostri nonni nelle vesti di pionieri per la diffusione di questo gioco e per la creazione di quell'oasi di pace e di tranquillità nel verde che ogni persona che si è recata almeno una volta "dalle bocce" ha potuto assaporare,
Da allora è passata molta acqua sotto i ponti e le cose hanno assunto un nuovo aspetto: da alcuni anni lo sport delle bocce è legalmente riconosciuto dal Coni e la Bocciofila Salsese, grazie soprattutto alla disponibilità dell'amministrazione comunale e all'intraprendente capacità e volontà dei suoi uomini migliori, è diventata grande. Così si contano quasi
duecento iscritti e altrettanti simpatizzanti; il nome di Salsomaggiore è noto agli ambienti bocciofili di tutta Italia, l'abbiamo portato più volte ai campionati italiani e contiamo di portarlo oltre.
Dunque qual è il problema? Con l'avvento del mese di ottobre s'affacciano nubi nere sul cielo della Bocciofila: piove? Sì piove e fa freddo e i poveri bocciofili intorpiditi vedono chiudersi in faccia la porta della loro oasi. Dove andare? Cosa fare?
La nostra grande famiglia comincia a disgregarsi: i più intraprendenti in "macchinate" di quattro o cinque persone si recano a giocare due-tre volte la settimana nei paesi vicini che hanno la fortuna di possedere il "tesoro" di un bocciodromo coperto (Fiorenzuola, Lugagnano, Noceto, Collecchio, S. Andrea Bagni, eccetera), altri si allontanano dallo sport delle bocce che avevano iniziato a praticare con interesse qualche mese prima e che poi non riprenderanno mai, i più invece, soprattutto gli anziani, i giovanissimi, gli "appiedati", si aggirano senza precisi interessi nei locali della Bocciofila Salsese e si barcamenano tra briscole e ramini in attesa che venga il bel tempo per tornare a giocare. Ci affidiamo alla disponibilità dell'amministrazione comunale per chiedere un ulteriore spazio affinché venga analizzato il nostro problema.
E' tanto che si parla di un bocciodromo coperto comunale: siamo convinti che sia giunta l'ora di fare vedere qualcosa, nell'interesse non solo di quattrocento persone, ma di tutte le loro famiglie e degli stessi curandi che frequentano il bocciodromo in numero superiore a noi".

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